Fobie

24.05.2015 22:55

Le fobie dipendono da esperienze precedenti, da spaventi provati nel passato o da uno stress prolungato? Quale messaggio si nasconde dietro e dentro una fobia? E’vero che la fobia colpisce solo i bambini ed è un segno di una crescita nella norma? Esistono dei farmaci contro la fobia? Le fobie vanno via da sole, come sono venute?

Risponde lo psicologo, psicoterapeuta con studio a Macerata, Dott. Andrea Iommi

 

Fobia: timore, paura di qualcosa che di per sé non costituisce un pericolo reale e non giustifica le reazioni di evitamento, che si traducono a tutti gli effetti in una limitazione dell'attività dell'individuo. La fobia si distingue dall’angoscia: essa è costruita piuttosto allo scopo di evitare lo scatenamento dell’ angoscia. Per localizzare l’angoscia, così da renderla una paura circoscritta ed evitabile, il soggetto deve proiettarla in una forma irrazionale (rappresentazione sostitutiva), che costituisce un punto di arresto, un termine, un perno al quale aggrapparsi. L'oggetto fobico è, in altre parole, uno strumento per mascherare, per parare lo sfondo di un'angoscia impossibile da sopportare; rinchiude il soggetto in un cerchio, un baluardo all'interno del quale si mette sì al riparo da un'angoscia devastante, ma è costretto ad affrontare paure spostate su altri elementi [gli spazi aperti (agorafobia); i luoghi chiusi (claustrofobia); le svariate fobie nei confronti degli animali, ecc.]. L'oggetto della fobia è dunque un significante articolabile e  nominabile, che gioca un ruolo metaforico, cioè sta al posto di un altro oggetto originario e maggiormente temibile, assicurando in tal modo la stabilizzazione momentanea dello stato d'angoscia, tramite una serie di evitamenti e di interdizioni fatti di continue cautele, divieti, inibizioni, che invalidano conseguentemente la libertà del soggetto. Il percorso di cura mira a convertire in un discorso più fluido ciò che l’oggetto fobico fissa: si tratta, in altre parole, di far evolvere lo schema metaforico di difesa dall’angoscia tramite la messa in parola.

 

(testo a cura dell'istituto ICAB per la clinica dell'Anoressia e della Bulimina)